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Il Grammofono

Stimolata dal grande clamore e immediata popolarità del fonografo di Edison la tecnica di incisione sonora ebbe in poco tempo sostanziali e decisivi miglioramenti ad opera di tanti inventori che videro in questo nuovo mercato la possibilità di affermarsi e costruire una fortuna economica. Oltre ai già citati (vedi fonografo) Bell e Tainer, un altro inventore di origine tedesca ebbe un ruolo determinante nello sviluppo di questa tecnologia. Si tratta di Emile Berliner.

 

Berliner riprese gli esperimenti di Leon Scott sul fonoautografo per trasferire l’incisione sonora dal cilindro al disco piatto (lo stesso che siamo abituati a vedere oggi sul nostro giradischi) e l’utilizzo di un nuovo apparecchio per la lettura, il grammofono, il quale utilizzava un dispositivo arrivato fino ai giorni d’oggi sostanzialmente identico ovvero il braccio tangenziale. La sua attenzione era rivolta al superamento di uno dei più grandi problemi di cui il cilindro di edison soffriva ovvero la produzione di massa. Di fatti se i cilindri di Edison, almeno per i primi anni, non potevano essere stampati ma venivano invece registrati direttamente da fonografi incisori (ne esistevano modelli capaci di incidere fino a 10 cilindri contemporaneamente) il disco di Beliner poteva essere stampanto tramite una pressa parntendo da una matrice, lo stesso sistema utilizzato ancora oggi per la produzuone di dischi in vinile. Il sistema prevedeva l’incisione di un disco di zinco ricoperto da un sottile strato di cera attraverso un grammofono incisore; successivamente si immergeva il disco in un bagno acido il quale è in grado di corrodere solo le parti dove la puntina avava tracciato (asportando parte della cera durante il suo tragitto) la vibrazione proveniente dalla sorgente sonora. Ottenuta la matrice si passava poi al trafermimento meccanico del contenuto della matrice su dischi vergini atraverso una pressa.

 

In questo modo la produzione di dischi su larga scala era possibile diminuendo così sia il tempo di produzione sia il prezzo del singolo disco. Berliner fu anche il primo ad essere sensibile ai diritti intellettuali degli artisti immaginando un sistema di tutela e distribuzione dei compensi simile a quello delle royaltys odierno. Già nel 1888 parlando della sua invenzione disse : “Cantanti oratori o artisti di spicco possono ricavare un reddito dalle royalties sulla vendita dei loro fonautogrammi. Le lastre di valore possono essere stampate e registrate in modo da proteggersi dalla pubblicazione non autorizzata. Le raccolte di fonautogrammi possono diventare molto preziose, e intere serate saranno trascorse a casa sfogliando un lungo elenco di spettacoli interessanti” (fonte)

 

Edison si convertì al disco solo molti anni dopo poiché era un forte sostenitore del supporto cilindrico. Era convinto che fosse il sistema migliore grazie al fatto che veniva letto ad una velocità costante differentemente dal disco che a velocità angolare costante offriva una velocità tangenziale significativamente diversa tra il punto iniziale e quello finale.

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